Il tempo trascorso ritorna al nulla tubolare

Texto publicado na Revista Techne, Nº 19 - Itália. Editada pelo mestre Paolo Albani. Tradução de Andréa Lombardi.



È possibile che in ogni atomo esista un dio. Ed è possibile che il peso di questi déi, nell´insieme degli atomi, crei quella che viene chiamata gravità. Ogni sogno è fatto di atomi, ogni poesia è fatta di atomi. Ogni sogno pesa – ci sono sogni che vengono custoditi dentro le pietre. In ogni pietra, pertanto, c´è una poesia ed una città. Ed è là – nel sogno – che la città incontra la sua densità di acqua: pietra-acqua.

(La città parla nella mente di qualsiasi cittadino mentre lui non pensa. La città lo sogna quando lui non sta sognando. Il neon delle scritte viene sorretto dal sonno dei vecchi e ogni specchio nelle case, pieno di riflessi diurni, moltiplica la città nell´incubo degli abitanti. Il sogno è quello che stabilisce il vincolo tra gli elementi urbani, le linee della metropolitana e le gallerie delle discariche. Di mattina, la città è composta. Rimane sogno tutto quello che, per essere tanto incompleto, non arriva a realizzarsi. Ogni pezzettino di strada, di marciapiede, di casa e di quartiere sta lì perché qualcuno l´ha sognato. Il sogno è la parte più reale della città e realizza in noi le altre realtà di questa stessa città.

- e allora diciamo: sogno e città sono la stessa cosa).

Gli dèi in ogni atomo non sanno del passato e del futuro. Loro sognano il tempo in tutte le direzioni e in funzione di tutto ciò che rendono reale, conservando anche quello che avrebbe potuto essere. Questi dèi sono mangiatori di datteri e collettori di nuvole che sognano per noi il raccordo tra le cose. Senza di loro, niente troverebbe una sutura. Un atomo è un sogno dove si custodiscono i sogni; gli spazi vuoti tra gli elettroni si riempiono del nulla di noi stessi e attribuiscono alla città il nostro più profondo fantasticare.

Quando ci muoviamo, il mondo si muove con noi e il corpo si disloca e lo spazio-tempo tra gli interstizi dello spazio e fonda qui e là la polis che ci adorna. C´è un consenso sul fatto che in ogni atomo ci sia un vuoto maggiore che l´atomo; che ci sia nell´atomo una potenza verso il vuoto è la prova più dinamica e coerente che abitiamo il Nulla: la farsa della materia che dissimula il vuoto–

Quanto più si pensa il Nulla più lui pensa a noi.

Nulla e città si sognano mutuamente.

Dentro ogni átomo esiste um dio che aspetta il dio-eroe che si eleva dalla profondità di questo Nulla incollato ad ogni cosa. Se facessimo il calcolo combinatorio di tutte le poesie mai scritte, allora sì che avremmo il nome occulto di un dio-eroe. E forse questo dio verrebbe a chiamarsi Metropoli e avrebbe mille braccia e mille occhi protetti nel sogno. Sogno e città sarebbero così il dio-Nulla: dio ignoto che scorre nella polvere di ogni cosa, anche prima, quando era polvere di stelle e materia celeste.

Il Nulla – il dio-Nulla – si trova anche negli orologi delle case, spiando l´ultimo movimento delle lancette.

Márcio-André, poeta e saggista

1 comentários:

Anônimo disse...

Si, probabilmente lo e

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails